venerdì 8 giugno 2012

nuovo corso: Le riunioni in azienda, opportunità o problema?



Le riunioni in azienda: opportunità o problema?
Avete mai organizzato o partecipato ad una riunione o un colloquio con la percezione, successivamente all’incontro, di aver semplicemente (e come sempre) perso del tempo?
Pensate le riunioni “strategiche organizzate per consentire di risparmiare tempo, denaro e “ulcere”, sono spesso, in azienda, vissuti come momenti di perdita del tempo, di denaro e dei facilitatori per “l’ulcera”.
A livello aziendale, ad occupare i primi posti nella classifica del tempo sprecato in azienda troviamo infatti: le riunioni.
Quindi? Come agire? Smettere di farne? Impossibile!

Obiettivi del corso
In questa formazione, attraverso l’utilizzo di tecniche pratiche e di esercizi provenienti dal mondo del teatro, alleneremo le nostre abilità comunicative e persuasive in gruppo, la nostra capacità di metterci in ascolto e di farsi ascoltare, la propria leadership. Non solo: impareremo gestire, comunicare ed elaborare  le informazioni per creare e fornire presentazioni (di idee, prodotti, problemi, procedure, informazioni, etc) efficaci, impareremmo come condurre in modo strutturato le riunioni, a gestire le situazioni critiche e ad usare adeguati strumenti per gestire il lavoro nei gruppi, attraverso tecniche di gestione dei conflitti.

 Argomenti
  • Cosa è una riunione
  • Cosa significa comunicare efficacemente durante una riunione
  • Come si pianifica una riunione
  • Come si organizzano gli strumenti della presentazione,
  • Come si sviluppano gli argomenti
  • Qual è il ruolo del moderatore e cosa deve moderare
  • La presentazione e la moderazione con le tecniche teatrali
  • La comunicazione dei problemi con le tecniche di problem solvig
  • La gestione delle obiezioni con le tecniche di public speaking
  • Come trasformare la presenza dei partecipanti in partecipazione attiva
  • Analisi di casi pratici tratti dall’esperienza

Real-time Training
 Per rendere ancora più ricco ed efficace l’intervento, è possibile partecipare come osservatore alle riunioni in azienda e redigere per iscritto un feedback completo osservato direttamente sul campo.

Le riunioni in azienda: opportunità o problema?


Avete mai organizzato o partecipato ad una riunione o un colloquio con la percezione, successivamente all’incontro, di aver semplicemente (e come sempre) perso del tempo?
Pensate le riunioni “strategiche organizzate per consentire di risparmiare tempo, denaro e “ulcere”, sono spesso, in azienda, vissuti come momenti di perdita del tempo, di denaro e dei facilitatori per “l’ulcera”.
A livello aziendale, ad occupare i primi posti nella classifica del tempo sprecato in azienda troviamo infatti: le riunioni.
Quindi? Come agire? Smettere di farne? Impossibile!

A questo punto partiamo dall’inizio: cosa significa “riunione”?
“La riunione è una attività di gruppo tesa a realizzare un prodotto che rappresenta e materializza il risultato dell’interazione tra i partecipanti e che non sarebbe ottenibile attraverso impegni di tipo individuale”.
Ovviamente ogni volta che non si riscontrano questi aspetti (non si arriva ad un risultato e non c’è interazione tra i partecipanti) la riunione risulterà non essere stato lo strumento adeguato, portando anche rischi di vero e proprio fallimento

Esistono infatti dei più che validi motivi (osservabili nel gruppo di lavoro) che portano a considerare talvolta la riunione lo strumento più efficace o più pericoloso da scegliere. Ma a questo punto mi sorge una domanda: chi indice le riunioni in azienda, si pone questo dubbio? Osserva questi “validi motivi”? o come unico obiettivo ha quello di riunire più persone ad un tavolo per poi deresponsabilizzarsi dicendo frasi del tipo: “beh … in riunione è stato detto” oppure “abbiamo fatto apposta una riunione per parlare di questo problema e nessuno è intervenuto”.
Una volta organizzata una riunione ricordiamoci che saper presentare contenuti, idee, problemi o proposte in modo efficace, farà la differenza. Ma anche questo non basta. Esistono strumenti per supportare tutto ciò, talvolta ignorati e talvolta abusati.
E se condiamo tutto questo con l’ansia di parlare in pubblico, la paura che il pubblico non ti ascolti o non capisca le tue motivazioni, la rabbia degli interventi che depistano o che creano tensioni, ecco che il backout rischia di essere dietro l’angolo!

Dobbiamo imparare a far crescere la nostra influenza personale e professionale. Dobbiamo imparare a focalizzare meglio i nostri obiettivi. Dobbiamo allenarci ad usare strumenti quali: il nostro corpo, la nostra voce e le nostre parole. Dobbiamo imparare a conoscere e applicare adeguati approcci alle situazioni critiche e saper gestire le interruzioni. E tutto questo ricordandoci che esistono delle regole di gestione del gruppo e di moderazione, che se non applicate provocano danni, talvolta irreparabili. Ho usato il verbo modale “dovere” non a caso.
Tendenzialmente preferisco parlare di “potere” di “possibilità” che ognuno di noi si da per essere efficace e vincente in quello che fa. Ma ricordo che: se l’obbiettivo è quello di ottimizzare “la riunione” e renderla davvero uno strumento che serve, allora non si parla più di possibilità (in questo caso sarebbe come dire: “se non puoi in un modo, puoi in altri”. Per esempio: vuoi dimagrire 5 kg? puoi imparare a mangiare meglio e puoi fare dello sport. SE LO VUOI DAVVERO, allora DEVI. Il puoi indica il potere che ognuno di noi ha, le possibilità che ha. Ma nel momento in cui mi è chiaro un obiettivo e decido il percorso da intraprendere per raggiungerlo, allora DEVO darmi dei comandi interni per raggiungerlo)

Spesso durante i miei seminari mi viene detto “sarebbe bello fare così ma la realtà è ben diversa”. Bene, io credo che la realtà è anche ciò che noi creiamo. Non è la realtà che ci impedisce di fare qualcosa di diverso, ma è la nostra barriera al cambiamento, la nostra paura di “cambiare” qualcosa alla nostra “ordinarietà”.

Se vogliamo raggiungere risultati nuovi, dobbiamo inserire nuovi comportamenti a ciò che facciamo, altrimenti raggiungeremo sempre gli stessi risultati.

E voi come organizzate le vostre riunioni?
Come le organizzano nella vostra azienda?
Siete soddisfatti dei risultati ottenuti durante tali riunioni?
Quali sono gli aspetti che vorreste migliorare?

Buona giornata a tutti e buona riunione :-)

mercoledì 11 aprile 2012

Buoni o Cattivi...comunicatori in azienda?


Chi ha il coraggio di dire al CEO o ad un collaboratore:

  • Come un uomo d'affari è davvero in gamba! Ma come relatore e comunicatore è terribile!
  • Sarà bravo nel suo lavoro, ma quando deve relazionarsi con gli altri (o con i clienti) è un disastro!
  • "Quando apre bocca, anche se ha ragione, c'è da mettersi le mani nei capelli!"
  • "Il problema non è quello che dice, ma come!
  • "Quando parla, si addormentano tutti: è noioso e lento!
Certo non sono affermazioni simpatiche o facili da fare a qualcuno: eppure quante volte ci è capitato di pensarlo.  E ci siamo mai chiesti se qualcuno lo ha mai pensato di noi?

Ci siamo chiesti quali sono i punti principali su cui porre la propria attenzione per non essere giudicati dei pessimi comunicatori? 
  • Lavorare sui contenuti (Cosa comunichi?) e sulle relazioni (Come lo comunichi?). 
  • Analizzare l'ambiente (dove le persone ascolteranno), il tempo (in che momento della giornata) e gli strumenti (cosa utilizzerò per trasmettere i contenuti)
  • Programmare i nostri obiettivi (In che modo ho programmato quello che sto dicendo?) e ad annotare i punti che tratterò durante il mio intervento.
  • Impariare a riconoscere i propri comportamenti (Posso essere frainteso? Perché succede?) e a controllare la propria comunicazione non verbale e paraverbale (gesti e voce)
Oggi gli alti dirigenti stanno diventando sempre più visibili. Essi sono spesso chiamati ad affrontare gli azionisti, analisti finanziari, rappresentanti di vendita, team da gestire, clienti, etc.
Senza una auto-formazione (o formazione) adeguata su queste competenze relazionali, non si ha la certezza (ne si conosce il modo) per poter capire quanto efficaci si è stati nella trasmissione dei contenuti.

E voi cosa ne pensate?
Come vi preparate quando affrontate il pubblico? i vostri clienti? i vostri collaboratori?

Buona settimana

nuove pagine sul mio blogsite

Vi invitiamo a visitare le nuove pagine sul mio blogsite.

Da oggi troverete:
- la pagina dei casi aziendali più significativi (sempre in continuo aggiornamento): I CASI
- la pagina con la descrizione dei vari metodi di training sia indoor che autdoor: IL METODO
- la pagina con l'elenco completo dei servizi che offerti: COSA OFFRO

Buona lettura :-)
Francesca

lunedì 26 marzo 2012

Il teatro: nuovi metodi efficaci per fare una formazione concreta

Quando vai in scena non sei solo: c'è un gruppo. Sul palco. Dietro al palco. E c'è un pubblico. Un attore porta rispetto ad entrambi: solo così rispetta se stesso come professionista....Questo vale tanto in teatro...quanto in azienda. 

Partendo da questo concetto appreso nel mondo del teatro, ho elaborato una metodologia teatrale-formativa che ben si adatta al mondo aziendale e ad attività di team building.
 
La realizzazione di uno spettacolo teatrale diventa una metafora della vita aziendale nella sua complessità, dove emergono le diverse dinamiche di team working e dove il partecipante ha la possibilità di sperimentare modalità comportamentali e comunicative sia per migliorare le proprie competenze sia per interagire con gli altri elementi del gruppo.

La trasposizione teatro/azienda è immediata: il regista che conosce il progetto da sviluppare, i suoi collaboratori che si organizzeranno per la conduzione del gruppo nella sua interezza, la compagnia, composta da elementi singoli che possiedono proprie caratteristiche, capacità e competenze che vanno stimolate e talvolta suggerite.  I singoli attori che non si limitano a “recitare” ciò che gli è stato imposto, ma lavorano su se stessi, sulle paure, sui limiti, sulle difficoltà, sul rendere credibile, efficace e convincente il proprio ruolo.

Per fare questo impara a conoscersi professionalmente e personalmente. Cerca di individuare i propri punti di forza e le proprie aree di miglioramento. Utilizza tutte le sue competenze per comunicare, per creare e divertire. 
Divertire sì: se non c'è il piacere di cià che fai, di confrontarti, di crescere, di relazionarti e lavorare con gli altri, non otterrai mai risultati che ti fanno sentire soddisfatto di te, che ti fanno sentire sereno e bene.

Ecco perchè le tecniche teatrali applicate alla formazione aziendale offrono opportunità di crescita professionale e personale sia ai singoli individui che al team.

La differenza fra questa metodologia con le altre più tradizionali si riscontra fin da subito: in termini di clima e sviluppo di competenze relazionali.

E voi cosa ne pensate?
Avete fatto esperienze di formazioni teatrali? E di teatro d'azienda?

I Monologhi di Eve Ensler: Regia Romanò e Palmieri


Contro la violenza, la parola alle donne 
(dal giornale di Brescia 23 marzo 2012)

BRESCIA Non solo uno spettacolo teatrale, ma una serata benefica e di sensibilizzazione ad un tema che mai come oggi è di drammatica attualità anche in Italia: la violenza contro le donne. Nell'ambito del «V-Day», movimento globale per fermare tutti i tipi di violenza sulle donne, stasera alle 20,30 al Teatro S. Giulia, via Quinta 5 al Villaggio Prealpino, si rappresenta il testo della newyorkese Eve Ensler, classe 1953: «I monologhi della vagina» è un testo ormai celebre, che ha debuttato sulla scena Off-Broadway nel 1996, ha vinto un Obie Award, è stato tradotto in 48 lingue ed è andato in scena in 140 Paesi. L'idea di sviluppare un «V-Day» bresciano nasce dall'incontro fra Leana Palmieri e Francesca Romanò di Filorosso Teatro con Sandy Rodriguez Tellez, che visse l'esperienza a New York City nel 1996. Filorosso Teatro con la Tellez e l'associazione Contatto Diretto hanno già rappresentato lo spettacolo lo scorso 9 marzo al S. Giulia, con il tutto esaurito. Importante il cast, nel quale figurano una «signora del teatro», oltretutto gardesana, come Erica Blanc, con (fra le altre) Francesca Romanò, Leana Palmieri, la Tellez, Barbara Blanc, Lilli Adriana Franceschetti. «Attraverso la rappresentazione a scopo benefico dello spettacolo - spiegano gli organizzatori -, si intende sensibilizzare e raccogliere fondi da devolvere a organizzazioni e progetti che combattono la violenza sulle donne», col patrocinio di Comune e Provincia di Brescia. Il «V-Day Brescia 2012» devolverà il 90% del suo ricavato ad un fondo speciale creato dal Ufficio Pari Opportunità del Comune di Brescia per sostenere progetti contro la violenza alle donne, per dare protezione a chi l'ha subita e per sostenere la formazione di personale preparato per aiutare queste donne. Il 10% andrà all'organizzazione internazionale «V-Day».

nuovo corso: Le riunioni in azienda, opportunità o problema?

Le riunioni in azienda: opportunità o problema? Avete mai organizzato o partecipato ad una riunione o un colloquio con la percezione,...